giovedì 7 novembre 2013

L'Handling


Buon giorno a Voi tutti/e!

Oggi vorrei parlarvi di Handling, ovvero l’insieme delle doti dinamiche di un veicolo.

Come avrete senz’altro ben notato dalle “puntate” precedenti, non ho mai parlato delle prestazioni dell’ALFIERI .
Perché?

Beh, una prima naturale risposta è che trattandosi di un lavoro di design riguardante “l’estetica” della vettura, ci siamo giustamente concentrati su tali aspetti.

Ma c’è un secondo punto, più sottile, su cui a parer mio vale la pena soffermarsi: l’aspetto intangibile!
Esso va oltre, o meglio, va ad integrare le prestazioni indicate in una scheda tecnica (facilmente verificabili, o talvolta confutabili, in pista, in strada, in camera climatica, in laboratorio attraverso prove strumentali ripetute e personale qualificato).

Parametri quali ad esempio la velocità massima, l’accelerazione, la ripresa, i tempi e gli spazi di frenata, i consumi e le emissioni dicono solo una parte, certamente molto importante, ma pur sempre solo una parte di un’auto. E Voi, seppur inconsciamente, ne avete già avuto la conferma di quello che sto scrivendo in quanto utilizzatori quotidiani di una vettura.

A questo punto immagino di intravedere sui Vostri volti un’espressione di perplessità unita a pensieri del tipo “ma cosa intende dire?”

Mi riferisco, infatti, a tutti quei parametri cosiddetti “intangibili” che tuttavia fanno la differenza tra una vettura e l’altra.
Con questo termine si intendono, appunto, tutti quei criteri di giudizio soggettivi a cui non è possibile dare un valore numerico e/o strumentale.
Qualche esempio?
Che numero/valore assegnare alla sensazione di “compattezza” che un’auto trasmette? Non è possibile.
Come “quantificare” numericamente la sensazione del feeling di guida che un’auto trasmette? Non è possibile.

Ci avevate mai pensato?
E allora come si fa?

In questa fase di messa a punto di un veicolo intervengono delle figure professionali di altissimo livello, molto/troppo spesso sottovalutate: i collaudatori.
Si tratta di persone con una grandissima esperienza “sul campo”, gente che non ha paura di rimboccarsi le maniche, persone che hanno in sé sia la dote di pilota esperto che di preparatore.
Sanno infatti “tradurre” in modo perfetto, in modifiche alle sospensioni, alle regolazioni motore, alla corsa del pedale freno piuttosto che alle cerniere porta ed alle imbottiture dei sedili, tutte quelle emozioni che la vettura gli ha trasmesso durante i test in pista e/o su strada.
E loro sono sensibilissimi a captare la benché minima sensazione.

Io, nel mio passato professionale, ho avuto modo di conoscerne diversi, alcuni dei quali parlavano solo in piemontese stretto, altri assunti quando l’Alfa Romeo http://www.alfaromeo.it era ancora indipendente e sotto la direzione del grande Ing. Carlo Chiti http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Chiti, piuttosto che all’Abarth http://www.abarth.it/ quando c’era ancora il grandissimo Carlo Abarth http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Abarth.
E Vi assicuro che lavorare al loro fianco mi ha fornito un bagaglio di esperienze davvero impagabile.

Che ne dite?
Attendo i Vostri commenti.

Ciao e alla prossima puntata
S

 

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