Buon giorno a
Voi tutti/e!
Oggi vorrei parlarvi di
Handling, ovvero l’insieme delle doti dinamiche di un veicolo.
Come avrete
senz’altro ben notato dalle “puntate” precedenti, non ho mai parlato delle
prestazioni dell’ALFIERI .
Perché?
Beh, una
prima naturale risposta è che trattandosi di un lavoro di design riguardante
“l’estetica” della vettura, ci siamo giustamente concentrati su tali aspetti.
Ma c’è un
secondo punto, più sottile, su cui a parer mio vale la pena soffermarsi: l’aspetto
intangibile!
Esso va oltre,
o meglio, va ad integrare le prestazioni indicate in una scheda tecnica (facilmente
verificabili, o talvolta confutabili, in pista, in strada, in camera climatica,
in laboratorio attraverso prove strumentali ripetute e personale qualificato).
Parametri
quali ad esempio la velocità massima, l’accelerazione, la ripresa, i tempi e gli
spazi di frenata, i consumi e le emissioni dicono solo una parte, certamente
molto importante, ma pur sempre solo una parte di un’auto. E Voi, seppur
inconsciamente, ne avete già avuto la conferma di quello che sto scrivendo in
quanto utilizzatori quotidiani di una vettura.
A questo
punto immagino di intravedere sui Vostri volti un’espressione di perplessità
unita a pensieri del tipo “ma cosa intende dire?”
Mi riferisco,
infatti, a tutti quei parametri cosiddetti “intangibili” che tuttavia fanno la
differenza tra una vettura e l’altra.
Con questo
termine si intendono, appunto, tutti quei criteri di giudizio soggettivi a cui
non è possibile dare un valore numerico e/o strumentale.Qualche esempio?
Che numero/valore assegnare alla sensazione di “compattezza” che un’auto trasmette? Non è possibile.
Come “quantificare” numericamente la sensazione del feeling di guida che un’auto trasmette? Non è possibile.
Ci avevate
mai pensato?
E allora come
si fa?
In questa
fase di messa a punto di un veicolo intervengono delle figure professionali di
altissimo livello, molto/troppo spesso sottovalutate: i collaudatori.
Si tratta di
persone con una grandissima esperienza “sul campo”, gente che non ha paura di
rimboccarsi le maniche, persone che hanno in sé sia la dote di pilota esperto che
di preparatore. Sanno infatti “tradurre” in modo perfetto, in modifiche alle sospensioni, alle regolazioni motore, alla corsa del pedale freno piuttosto che alle cerniere porta ed alle imbottiture dei sedili, tutte quelle emozioni che la vettura gli ha trasmesso durante i test in pista e/o su strada.
E loro sono sensibilissimi a captare la benché minima sensazione.
Io, nel mio
passato professionale, ho avuto modo di conoscerne diversi, alcuni dei quali
parlavano solo in piemontese stretto, altri assunti quando l’Alfa Romeo http://www.alfaromeo.it era
ancora indipendente e sotto la direzione del grande Ing. Carlo Chiti http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Chiti, piuttosto
che all’Abarth http://www.abarth.it/ quando c’era ancora il grandissimo Carlo Abarth http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Abarth.
E Vi assicuro
che lavorare al loro fianco mi ha fornito un bagaglio di esperienze davvero
impagabile.
Che ne dite?
Attendo i
Vostri commenti.
Ciao e alla
prossima puntata
S
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